Cerca nel blog

martedì 26 febbraio 2008

MY ARM - HARMFUL DEVICES

Incredibile la forza della mente umana. Incredibile la sua volontà. Ed incredibile, curiosa ed affascinate la storia di un ragazzo che per quasi 30 anni decide di tenere il suo braccio sollevato. Inebriato e soddisfatto dal piacere di poter controllare il proprio corpo. Onanismo e masochismo, il godimento dell'automanipolazione e del dolore. Storia scenicamente fertile. Ma. Ci sono molti ma nello spettacolo dell'Accademia degli Artefatti. Il primo riguarda la scelta di chiamare il progetto artsitico Ab-Uso. Almeno che non si colga il termine nella sua accezione di "mal utilizzato" o "sovra-utilizzato", allora ne convengo che il video, i microfoni, le musiche, i rumori ed in generale tutti i dispositivi scenici sono in questo caso abusati. Il secondo ma riguarda il lavoro interpretativo, in cui la meta-teatralità sfilacciata e la quotidianità sforzata privano il protagonista, se pur credibile a tratti, se pur piacevole a momenti, della forza magnetica necessaria per "tenere la scena". Non che ci si annoi. No, la storia fila, corre ed il video sullo sfondo è in un dialogo ed in un'interazione interessanti con l'attore sul palco. Non ci si annoia ma spesso si perde il gusto. Si perde la magia, si perdono i mondi che vengono aperti e poi richiusi così, senza il tempo di esplorarli. Si usano meccanismi ed effetti che poi cadono in pochi secondi, che in un attimo vengono messi da parte e perdono efficacia. Ecco inizia qualcosa di affascinante; ecco tutto viene riportato con uno strappo alla dimensione colloquiale, casuale dell'inizio. Peccato di nuovo perchè bel racconto e bell'entusiamo, bella energia e originale soggetto. Ma. Regia contemporanea per regia contemporanea allora tanto valeva giocarsela che so magari sul vuoto, sul caso, sull'assenza. Su qualsiasi cosa che non fosse una telecamera a 1 metro da me che riprende delle cose, non caricate di senso, ad 1 metro da me e proiettate in uno schermo ad un metro da me. Come dire, ho tutto lì ma per forza devo costruirci su un'impalcatura complicatissima per ottenere il risultato di avere tutto lì. In parole povere.

Nessun commento: