“Essere o non essere, è una questione davvero essenziale, è una domanda che solo gli esseri umani possono porsi.” Richard Schechner, Magnitudini della Performance, Bulzoni, Roma, 1999, p. 118. SALTUARIA E SOGGETTIVA PUBBLICAZIONE DI STUDI, RECENSIONI, OPINIONI, PENSIERI E SEGNALAZIONI TEATRALI
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domenica 3 febbraio 2008
QUEI NO CHE AIUTANO A CRESCERE
3 FEBBRAIO 08 - L’avarizia è uno dei sette vizi o peccati capitali, tanto che Dante nel VII canto della Divina Commedia vede gli avari condannati per l’eternità a spingere con il petto pesanti sfere ed a scontrarsi con quelle spinte invece dai prodighi in direzione opposta, coloro che hanno sperperato in vita tutte le loro ricchezze. Una pena di contrappasso che colpisce dunque i due atteggiamenti estremi legati al denaro con un macigno che grava sulle loro coscienze. Al Teatro Pezzani lo scorso week-end l’avarizia ha assunto ben altri toni morali ed a salvarla dalla dannazione eterna ci ha pensato la commedia francese. L’Avaro, scritto da Molière nel 1667, rivisitazione della plautina Aulularia, è un vecchio burbero e talmente legato al denaro da sottomettergli sentimenti ed affetti, è un usuraio disposto a tutto pur di arricchirsi, a cui il destino ha donato però due figli spendaccioni e quel che è peggio innamorati. Arpagone, ironico ruolo che fu dello stesso drammaturgo e capocomico, è stato interpretato da un espressivo e spontaneo Carlo Croccolo, decano dello spettacolo italiano, accompagnato sul palco da un’impertinente Frosina - Cristina Caldani e da una compagnia di giovani attori. Il conflitto scenico tra poveri e ricchi, giovani ed anziani, spendaccioni e tirchi ruota per lo più intorno all’amore, o meglio alla sua monetizzazione: la dote. Equivoci, sotterfugi, confessioni e rivelazioni ingarbugliano i fili della vicenda, che come le corde annodate da un abile prestigiatore, si scioglieranno in un pacificato doppio matrimonio. Il risultato non è però all’altezza dell’ironia e della sottigliezza molieriana: la recitazione è affettata e con tempi comici in balia dei sospiri e delle risatine, la scelta meta-teatrale di rompere la quarta parete e interpellare il pubblico non è funzionale né originale ed il testo ha subito una trivializzazione che, lontana dalla ricerca o dall’aggancio con l’oggi, introduce nella vicenda spermatozoi, parolacce e giochi di parole difficili da apprezzare (pane-pene, buona-bbona). Certo Croccolo sa coinvolgere il pubblico e creare con la sala una serena empatia, ma scomodare Molière per poi lasciarlo abbandonato su un finto muretto dipinto di rosa è quanto meno un peccato, non capitale
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5 commenti:
Mi permetto di lasiare un commento sul tuo blog in due punti.
Punto 1: nonstante la rima pane e pene mi attragga la tua recensione mi convince a non prendenere in considerazione l'idea di andare a vedere questo spettacolo.
Punto B: sull'avarizia voglio copiaincollare il monologo fantastico di Gekko in Wall Street, solo per autocompiacimento:
« L'avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l'avidità è giusta, l'avidità funziona, l'avidità chiarifica, penetra e cattura l'essenza dello spirito evolutivo. L'avidità in tutte le sue forme: l'avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha impostato lo slancio in avanti di tutta l'umanità. E l'avidità, badate bene, non salverà solamente la Teldar Carta, ma anche l'altra disfunzionante società che ha nome America. »
ti saluto.
kisses
Ah sono consapevole che avaro e avido hanno due significati diversi ma volevo copincollare lo stesso.
Probabilmente si scoprirà anche una sindrome a riguardo, sindrome del copincollo brado, le future generazioni sono fottute.
Cele sei un genio
che si tratti di avidità avarizia avarità avidizia...
un abbraccio
In un'Italia dello spettacolo egualmente gerontocratica e partitocratica come quella politico-amministrativa il tuo nuovo sito-blog-forum è spumeggiante,fresco e vivo come un vino novello,come il tuo spirito sempre ricolmo di vita e di intuizione nova ,pura e disposta a salire a le stelle...sufficit animus! Gabriel ARCANGELI
è evidente che mio padre ha cercato deliziosamente di commentare ilmio blo.Il chè è molto carino, molto. però lo ha fatto da questo computer dove sono registrata io ed i lcommento è a mio nome...sembro autocelebrativa ma nn lo sono poi tanto..grazie babbino anyway.
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