Cerca nel blog

sabato 2 febbraio 2008

NAPOLI FEMMINILE PLURALE

12 DICEMBRE 07 - ‘Amara’ si, ma anche innamorata, appassionata, gioiosa. Così la ‘femmena’ si affaccia impertinente e malinconica dal balcone di molte canzoni della tradizione napoletana. E così Mariangela D’Abbraccio, una delle interpreti femminili più intense della scena italiana, è salita sul palco del Teatro Moruzzi di Noceto lo scorso martedì, accompagnata da venti velocissime corde grossetane, percussioni e fisarmonica. Con la sua voce calda, roca e possente, la D’Abbraccio ha condotto il pubblico entusiasta in un viaggio musicale e poetico nel suo sud. Tra le grida, le risate e le lacrime di tutte le donne di Napoli, tra le danze, le mani e le braccia che si agitano al ritmo di note popolari ed antiche, il pubblico ha assistito ad anche intensi momenti di recitato, addentrandosi negli angiporti e nei vicoli rionali o intrufolandosi nella squallida camera da letto di una madre prostituta. Interpretando con trasporto e grande energia i brani più celebri della tradizione, da Marechiaro a Maruzzella, da Malafemmena a Era de maggio e molti altri, la D’Abbraccio ha saputo realizzare un originale tributo alla sua terra ed alle donne che la animano. Un timbro ruvido, un’intonazione alta, una conturbante presenza e scelte artistiche che rispettano la tradizione pur rinnovandola, avvicinano la D’Abbraccio alle grandi interpreti della canzone popolare, da Lina Sastri e Gabriella Ferri. Volano le dita dei musicisti sui loro strumenti, volano le mani dell’attrice-cantante intorno al suo corpo, scivolano le parole e le note d’amore tradito, d’amore appassionato, d’amore materno o per la propria terra. Con sonorità che abbracciano tutto il mediterraneo e lambiscono coste andaluse, nord africane, slave. “Tutti sono protagonisti, nessuno è spettatore” dice parlando della gente partenopea e trascinando con sé il pubblico in una tarantella o in una melodia suadente. Ed in effetti, assistendo ad uno spettacolo così partecipato dai suoi magnetici interpreti, non si può fare a meno di sentirsi mediterranei, parte di una tradizione antica che scorre, pur se fuori la nebbia ha inghiottito Noceto ed i più estivi sogni di mare.

Nessun commento: