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sabato 2 febbraio 2008

80 MA NON LI DIMOSTRANO

27 GENNAIO 08 - Che angoscia deve essere stata fare il padre prima del ’68, del femminismo, prima della modernizzazione della famiglia e dei generi. Che pene devono aver sofferto questi uomini, specie se con tre figlie femmine, specie se vedovi. Nell’ironica commedia Quaranta… ma non li dimostra, andata in scena lo scorso week end al Teatro Pezzani, nitidamente allestita dalla compagnia di Luigi De Filippo, Don Pasquale, interpretato con esperienza dallo stesso De Filippo che ha firmato anche la regia, è uno di quei padri borghesi del sud d’Italia che nel secondo dopoguerra si trovavano nella drammatica condizione di accasare e maritare le figlie, sborsare delle doti ma soprattutto procacciarsi i fidanzati. Dovendo risolvere la vita affettiva di una quasi quarantenne, un po’ “chiattona”, molto impacciata e votata alle “gioie” del focolare, il compito di Don Pasquale si fa così arduo e rischioso che l’uomo finisce per ingarbugliare la vicenda, cambiando il destino di due giovani vite. Ma solo per una ventina di giorni, fino a quando la verità dell’equivoco ricompone i ruoli ed a tavola torna a regnare l’ordine costituito. I personaggi, macchiettistici certo ma ben interpretati, sono quelli tipici della tradizionale commedia napoletana, il gergo è quello ed anche il piglio. Molto divertente ad esempio il gagà di nome Bebè (Giorgio Pinto), un damerino con il birignao, inabile al lavoro epperò costretto a certi incomodi casalinghi per amore della fidanza, che duetta con Don Pasquale nei momenti più comici della piéce. De Filippo ha creato una commedia graziosa, delicata e serena quanto lo sono certi soprammobili su certi merletti che qualcuno ancora tiene sul comò; con un’interpretazione ed una drammaturgia in cui i tempi comici funzionano perfettamente, come le pendole di fine ottocento alle pareti, in cui le risate nascono brillanti, come il servizio di cristallo di mammà; dove la morale e la tradizione, se pure un po’ retrive, si affacciano con entusiasmo e sfacciataggine, come le ragazze dal balcone sul rione. De Filippo e questa commedia hanno quasi la stessa età: entrambi sono nati negli anni ’30 ed entrambi conservano una lucidità ed un’efficacia che il tempo non appanna. Quasi ottanta e non li dimostrano.

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