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sabato 2 febbraio 2008

BUONA ORCHESTRAZIONE

28 NOVEMBRE 07 - “Nella vita non si finisce mai di sperare, né di essere una madre ed una figlia”. Charlotte ed Eva da sempre sperano vanamente l’una nell’altra, legate da “quella sconcertante combinazione di sentimenti” che è il rapporto madre e figlia. La prima nel suo modo borghese, educato, sfuggente ed anaffettivo, la seconda nella sua schizofrenica lotta interiore tra ammirazione e repulsione. Le protagoniste di Sinfonia d’autunno, dramma che Ingmar Bergman (scomparso a luglio) portò sul grande schermo nel 1978, sono interpretate in questa versione teatrale, con cui il Teatro Magnani a Fidenza martedì ha inaugurato la propria stagione, da Rossella Falk e Maddalena Crippa: entrambe mirabilmente a loro agio nei personaggi che furono di Liv Ullman ed Ingrid Bergman, come se gli sgargianti abiti di Charlotte e i dimessi vestiti di Eva fossero stati cuciti loro addosso. In una scena candida e minimale, nordica nei colori e nei materiali, funzionale a dare assoluto risalto al recitato, le due donne s’incontrano veramente per la prima volta dopo una vita di separazioni, incomprensioni, incomunicabilità, e per la prima volta, accompagnate dalle note del secondo preludio di Chopin, si svelano l’una all’altra nelle loro infelicità. Un dramma psicologico e borghese di 36 ore (tanto resiste Charlotte nell’abitazione di Eva, la canonica del marito vicario), che dipana inesorabilmente i bandoli degli universi consci ed inconsci delle protagoniste. Non c’è azione: tutto è bloccato, come l’emotività interiore di Charlotte, incapace di dare sfogo ai suoi sentimenti; tutto fluisce, con dolore composto, come le parole ed i toni di Eva. Spesso scappa un sorriso, una risata cinica per le assurdità divistiche di Charlotte, per la sua mancanza di senso della realtà che ne fa una donna debole eppure salva. Eva non ha questa fortuna. La sua introspezione e lucidità la rendono dolente e caparbia, fino a scrivere l’ennesima, tenera, lettera alla madre. Chiudendo così, come lo si era aperto, lo spiraglio di cambiamento nelle loro vite segnate. Lo spettacolo sarà di nuovo in scena in provincia stasera al Teatro Moruzzi di Noceto alle ore 21.

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