Cerca nel blog

venerdì 8 febbraio 2008

L'AMORE NATURALE ED ASSOLUTO

Al Teatro Due un dialogo sull’amore e sulla vita di coppia portato in scena da Fabrizio Parenti

L’Amore, declinato nella relazione tra un Uomo e una Donna, è esperienza in sé naturale, comune, eppure misteriosa, lacerante, assoluta. Al Teatro Due, dal 12 al 15 aprile 2007, alle ore 21.00, va in scena L’assoluto naturale, dialogo teatrale per Uomo e per Donna sul rapporto di coppia, scritto nel 1963 dal vicentino Goffredo Parise, interpretato da Carla Chiarelli e Fabrizio Parenti, che ne firma anche la regia, una produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro. Scrivendo e recitando d’amore è inevitabile sfiorare o attraversare l’autobiografia e se per Parise comporre questo testo fu in qualche modo l’elaborazione del fallito rapporto con la moglie, per i due attori, uniti sulla scena e nella vita, interpretarlo deve essere stata una prova, una riflessione importante per il loro rapporto. Stessa cosa per il pubblico, che certo si sentirà profondamente coinvolto dal lucido e intimo scambio-scontro tra razionalità e sentimento, da istinto e ragione, tra i due elementi dell’amore che si guardano negli occhi. L’analisi che Parise fa della relazione amorosa è, nella forma, scientifica, con momenti di ironia e sottile comicità, con altri di drammatica intensità. La scena si apre su un giardino, con due modellini in scala di animali preistorici, dando al tutto un senso di ricerca più etologica che antropologica o psicologica. Ricerca che tocca le fasi di una vita di coppia qualunque, umana o animale: l’approccio e la seduzione, la comunione, la crisi, l’arrivo di un terzo. L’allestimento di Parenti elimina il coro delle vecchie e riduce il “terzo” ad un feticcio inerte costruito dalla Donna che domina la materia, ambientando l’azione su un prato artificiale, rendendo i personaggi vagamente farseschi. “L’assoluto naturale è un esperimento sul Mistero, un vetrino di microscopio su cui viene posta una lacrima, che, se osservata attentamente, smette di essere solo una goccia di acqua e sale ma diventa il racconto della lotta tra Desiderio e Ragione”. In questo dialogo paradossale, perché incentrato sul paradosso dell’attrazione degli opposti, c’è spazio per la ragione, Lui, e l’istinto-gelosia-possessione, Lei (non senza un certo e neanche tanto celato maschilismo); per i loro “perché”, pronunciati nonostante l’incomunicabilità, le distanze, le incomprensioni. La Donna pretende dall’uomo l’assoluto, lo lega a sé e lo lega sulla scena al letto nuziale inducendolo al suicidio, alla totale rinuncia a sé. Per Parise l’amore è questo: un assurdo, irrinunciabile, vitale e mortale scontro, in cui uno pretende di possedere l’altro e l’altro si arrende, annullandosi, alle pretese dell’uno. Dramma delle nostre vite animali, ma vissuto con intelligenza e consapevolezza proprie della natura umana. Vissuto con ironia, a cui la sintonia e la coordinazione della coppia Chiarenza-Parise infonde un ritmo perfetto, che coinvolge e trascina il pubblico, lasciandolo pensieroso, rassegnato e divertito.

Nessun commento: