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mercoledì 6 febbraio 2008

EBBASTA CON TUTTE STE MENATE, UN Pò DI SCEMENZE PLIS!

Ineffetti troppe parole fannomale, specie quando finiscono tutte per -zione e -ia, tutti paroloni pieni gonfi e significanti. Un pò di leggerezza che diamine. eh ma di fatto non so bene in questi giorni di fervente fremente e fottuto lavoro di che altro rendervi conto se non di teatro e teatro e, spetta com'è che si chiama...ah, si, teatro. (penosa questa, lo so, mi storiducendo ai minimi termini..).
Ecco bhè almeno ieri sera posso dirlo con orgoglio era carnevale, ed almeno ieri sera si è riso, sorriso e danzato...al ratafià ovviamente, casa e bottega come al solito, con Aldo ovviamente, una Bertè massiccia, con i miei amici per certo. E una massa informe di altri circa 700 o 800 estranei. Ecco, io è di questi estranei carnascialeschi che stasera vorrei rendervi conto. Così nessuno si offende perchè nessuno conosce nessuno. Volevo dunque dire che io odio e dico odio et ancora odio quelli che a carnevale pur avendo idee geniali sui soggetti e su temi di travestimento, rispettandone ripetola fantasia, indossano cose ingombrantissime, larghissime, altissime, ingestibilissime e poi vengono al ratafià. No dico, vi siete accorti che il locale è 5 metri per 3 e che venite con un'enorme bottiglia di birra in gommapiuma che vi ingloba, con un bob o con una barca intorno al collo poi nn ci si sta? Ecco, io me ne sono accorta. E se in altre situazioni, chi mi conosce lo sa (non son più carabiniere), apprezzo lo strabordare, l'esagerare, in altre cribbio pretendo il minimal. Ad esempio al ratafià se c'è aldo che suona. Questo sfogo include anche quelli che vanno a ballare con gli zaini tipo eastpack o vanno ai concerti con l'invicta duble espandibile ed espansa.
Ecco, volevate la cazzata e cazzata è stata. Poi non si dica che sono troppo seria, lavorativa, monotematica e teatrodipendente.

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