Cerca nel blog

sabato 2 febbraio 2008

DA LEI SI C'E' MOLTO DA IMPARARE

3 MAGGIO 07 - L’ombra di un rosone si proietta sulla scena vuota, abitata solo da una figura esile, dimessa, in un grigio abito monacale. E’ Dolores Prato, protagonista ed autrice di Scottature, breve racconto autobiografico del 1965, che dalla solitudine del convento in cui la sua condizione di orfana l’ha relegata inizia a raccontare. Non ho imparato nulla, visto giovedì al Teatro Due, è la sua storia: un limpido ed intenso monologo teatrale che Maria Paiato ha mirabilmente interpretato e di cui ha diretto l’essenziale regia. Una pièce bruciante, ardente, che ha parole che si imprimono come cicatrici, ma che a volte sono un inaspettato solletico, altre una carezza. L’esistenza di Dolores è segnata dal rifiuto familiare (anche il vecchio zio prete a cui era affidata se n’è andato, nell’emisfero giusto, lui), dallo sradicamento ed ancor di più dal debito, pecuniario e morale, verso Dio e le monache, dal sacrificio e dall’abnegazione alla Croce, che prima le religiose e poi le compagne di università cercano di inculcarle. Sfugge a tutto Dolores, ai ricatti morali ed al beghinaggio, entra nel Mondo e cerca la sua libertà, la sua dimensione. I misteri terreni portano con sé scottature a cui Dolores pare essere più esposta, ma a cui risponde con uno spirito eccezionale. Un uccello da richiamo, una farfalla, leggera e buffa nella sua ingenuità, che si nutre con entusiasmo di cose semplici, del mare e dei propri sogni. La felicità nuda, la vitalità prorompente ed ironica, la melanconia e la rabbia della giovane protagonista trovano nella Paiato un’unica seducente presenza, che trascina il pubblico, lo fa sorridere ed emozionare. Appaiono nei suoi gesti, precisi e vigorosi, ambienti e personaggi che Dolores incontra, tra la bellezza della terra e quella del cielo; tutti rapidamente tratteggiati dalla Paiato, istrionica ma mai banale. Dolores non si tira indietro davanti a nessuno di loro, li affronta con la forza ed il coraggio di chi sa cosa vuole e chi è. Fino ad urlare che lei da tutti quei santi non ha imparato nulla. Fino a trovare un amore sfacciato e felice, che poi la getta, sgualcita come una rosa rossa. Un’ora sola ti vorrei…la Paiato danza sugli applausi del pubblico entusiasta.

Nessun commento: