“Essere o non essere, è una questione davvero essenziale, è una domanda che solo gli esseri umani possono porsi.” Richard Schechner, Magnitudini della Performance, Bulzoni, Roma, 1999, p. 118. SALTUARIA E SOGGETTIVA PUBBLICAZIONE DI STUDI, RECENSIONI, OPINIONI, PENSIERI E SEGNALAZIONI TEATRALI
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sabato 8 marzo 2008
TRUNCH : THEATRE AND BRUNCH AL TEATRO DUE
C’è aria di primavera ormai, timida, tiepida e luminosa. Ed il Teatro Due anche quest’anno le apre porte e finestre, la fa salire con il numeroso pubblico al secondo piano e la invita a celebrare un felice rito domenicale che si ripete da qualche tempo con gusto scenico e spirito conviviale. Sono ricominiciati con successo i brunch del mezzogiorno (La domenica a Teatro Due - A colazione con gli autori dell’800 e del ‘900), appuntamenti festivi che combinano letture elevate, interpretazioni attente ed una colazione all’inglese, tardiva ma sostanziosa. Il primo appuntamento della serie, Prigionieri delle parole, è stato dedicato al genio gotico ed orrorifico di Edgar Allan Poe in una combinazione di tre celebri ed inquietanti racconti, accompagnati dalle proiezioni delle versioni cinematografiche ed interpretati con intensità da Ilenia Caleo, Mariano Pirrello, Tania Rocchetta e Lino Guanciale. La cura scenica di Claudio Longhi, acuto e leggero nel dare un tocco corale all’evento, ha disposto il pubblico intorno ai leggii ed ad un antico pianoforte, creando un ambiente raccolto ed antico, oscurando lo spazio e sfruttandolo a pieno. “Ascolta”, hanno ripetuto le voci di Poe, usando parole che “si conficcano nella testa come su un puntaspilli”, sinestetiche nella loro capacità evocativa. Fino a che gli sguardi sardonici e magnetici, i moti di spirito ed i tremori hanno lasciato il posto ad un collettivo sorriso, intrattenibile con le note di Cuore matto. Piacevole “conclusione a buffet”: mangiando, bevendo, chiacchierando con i protagonisti e scambiandosi pensieri si gusta anche la leggera primavera teatrale e si assapora la sua forza sociale, intellettuale.
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