“Essere o non essere, è una questione davvero essenziale, è una domanda che solo gli esseri umani possono porsi.” Richard Schechner, Magnitudini della Performance, Bulzoni, Roma, 1999, p. 118. SALTUARIA E SOGGETTIVA PUBBLICAZIONE DI STUDI, RECENSIONI, OPINIONI, PENSIERI E SEGNALAZIONI TEATRALI
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lunedì 7 aprile 2008
SESSO CON LUTTAZZI
Il pubblico cresce, cambia e lui rimane sempre lo stesso. Daniele Luttazzi, irriverente e caustico comico romagnolo che dell’eloquio spinto ha fatto la sua bandiera, scavalca senza fatica apparente gli anni, i governi, le censure, i produttori, passando con agilità dagli studi televisivi, alle scene teatrali, alla carta stampata. Sul perché continui ad aggiornare l’allestimento del suo surreale e controverso spettacolo dedicato alla sessualità, Luttazzi risponde: “Le generazioni cambiano. I ragazzi che cinque anni fa erano minorenni adesso ne hanno diciotto e finalmente possono godersi questo monologo pedagogico, propedeutico e liberatorio". “Sesso con Luttazzi”, ovvero “Tutto quello che non avreste mai voluto sapere sul sesso ma i vostri genitori hanno voluto dirvi a tutti i costi”, ora alla sua quarta edizione, sarà sul palcoscenico del Cinema Teatro Forum di Sant’Ilario (RE) mercoledì 9 alle 21.00, e la serata promette due ore di show senza freni, senza inibizioni e censure. Un momento d’istruzione, informazione, soprattutto di riso e cinismo, in cui il pudore e la vergogna sono banditi: il comico laureato in medicina (per davvero) indaga, risponde, chiarisce molte nozioni, concetti e pratiche di cui in alcuni casi s’ignora, o si finge di ignorare, l’esistenza. Dopo l’ultimo ostracismo televisivo, che ha visto una rete illuminata, ma pur sempre finanziata, come La7 interrompere la messa in onda della sua trasmissione già dalla seconda puntata (causa dichiarata la volgarità), Luttazzi continua nella sua missione: scandalizzare, dimostrare che libertà di parola e pensiero non sono astrazioni politiche, ma azioni che richiedono coerenza, coraggio. I suoi malati immaginari, schiavi dei piaceri della carne o forse liberi di abbandonarsi ad essi, illuminano una quotidianità, la nostra, condizionata dalla sessualità non solo nelle manifestazioni più spinte ma anche e soprattutto in quelle apparentemente innocenti, sottilmente allusive, scioccamente ipocrite.
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