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mercoledì 2 aprile 2008

ONORE AL MERITO, DI UN UOMO PER LE DONNE

In Italia le disposizioni sul delitto d'onore sono state abrogate solo nel 1981. Un concetto radicato, patriarcale e maschilista da cui il nostro paese stenta a svincolarsi. Nasce dalla riflessione sulla condizione femminile nella società rurale del mezzogiorno italiano ed in quella musulmana il prezioso lavoro scenico con cui Saverio La Ruina ha ottenuto il Premio Ubu 2007 come miglior attore e miglior spettacolo novità: Dissonorata sarà in scena al Teatro di Ragazzola sabato 5 aprile alle ore 21.15, ad ingresso libero nell’ambito degli eventi legati al Festival dei Diritti Umani. “Leggendo le storie di cronaca delle donne musulmane trovavo molte analogie con le regole, i comportamenti della società calabrese di qualche decennio fa. Il capo coperto, gli abiti a lutto portati per una vita, la violenza sono elementi comuni tra Medio Oriente e Mediterraneo. Spesso si considera la società islamica come fosse il nostro medioevo, ma è una situazione che ci riguarda da vicino, nel tempo e nello spazio. Viviamo in un mondo globalizzato, in cui spesso chi ci sta accanto ha un’altra cultura: è importante conoscere il nostro passato per guardare con occhio giusto, consapevole alle altre società. Volevo fare uno spettaco su una donna musulmana ed una calabrese poi scrivendo è rimasta solo la seconda, perché il rimando all’Islam ed a qualunque altra società maschilista rimane forte, immediato”. L’autore, interprete e regista dello spettacolo è un uomo che si fa tramite della voce strozzata delle donne che porta in scena: “Indosso un abituccio femminile ma non scimmiotto la donna, non cado nel grottesco del travestimento, altrimenti ne sminuirei la tragedia. L’uomo non scompare nella narrazione, il maschio è allo stesso tempo il carnefice e colui che grida la denuncia della sua vittima. I personaggi femminili che interpreto sono credibili ed in scena coesistono con il mascolino senza alcun effetto caricaturale.” La ricerca sul linguaggio è stata complessa e raffinata: “Abbiamo lavorato sugli aspetti femminili, su quelli popolari e su quelli musicali della narrazione, armonizzandoli grazie alle note di Gianfranco De Franco. Il dialetto calabrese rafforza l’effetto, supportato dalle ripetizioni che abbiamo inserito nel testo e dalla partitura gestuale; il risultato è sorprendente, di grande comprensione.”

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