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sabato 24 maggio 2008

TEATRO POESIA E IDENTITA'

La poesia è voce, è lettura, è parole pronunciate, intonate, declamate. E dunque, com’è naturale, all’interno del ParmaPoesia Festival è stato riservato ampio spazio al teatro, arte che meglio esprime i versi, ne veicola la liricità, dà loro una vita nuova ed altra. Ad unire alcuni importanti attori italiani con versi stranieri e classici della nostra letteratura in questa edizione ci ha pensato il Teatro Festival Parma, creando per l’occasione un cartellone ad hoc, Teatro Festival Poesia, che dal 19 al 24 giungo, vedrà impegnati artisti noti della scena italiana e parmigiana ed alcuni autori illustri. Fra gli ospiti stranieri più autorevoli Hans Magnus Enzensberger, ultimo grande epigono di Bertold Brecht, noto in Italia grazie a Nanni Moretti, che lo cita nel suo Caro diario come idolo intellettuale che rifiuta la televisione ma che si lascia sedurre da Beautiful, ed al suo testo di matematica per bambini, Il mago dei numeri (Einaudi 1997), da noi fortunato best-seller per adulti. Figura eclettica del panorama letterario internazionale, Hans Magnus Enzensberg sarà protagonista dell’incontro con Alfonso Berardinelli alla Casa della Musica dal titolo Che noia la poesia (Pronto soccorso per lettori stressati), che riprende il volume scritto a quattro mani per Einaudi nel 2006. I suoi versi poi saranno letti alle al Chiostro di Sant’Uldarico da Maria Paiato e Paolo Serra, mentre il pubblico potrà incontrarlo in un aperitivo-dibattito ai Portici del Grano. Ad accompagnare Enzensberg in questi eventi sarà lo statunitense Stanley Moss, conosciuto mercante d’arte, poeta ed editore (con la sua Sheep Meadow Press), legato all’Italia dalla II guerra mondiale e dalla rivista letteraria “Botteghe oscure”. Altro genere ed altra provenienza, i versi di Agi Mishol, una delle più apprezzate poetesse israeliane contemporanee, saranno combinati con quelli del poeta musulmano Mohammed Bennis e dello scandinavo Jesper Svembro, membro dell’Accademia delle Scienze di Stoccolma e filologo classico, in un aperitivo – incontro con il pubblico e in un reading grazie ancora alle voci di Maria Paiato, Paolo Serra e Giuseppe Battiston. Agi Mishòl, poetessa e traduttrice esoterica, ha sviluppato uno spirito poetico evocativo, profetico eppure ironico, sagace; ironia che anche Svenbro usa nei suoi componimenti, con collegamenti alla prosa di uso burocratico e scientifico. Mohammad Bannîs, presidente della Casa della poesia a Casablanca, è invece fautore di un messaggio poetico dall’alto valore umanitario, votato all’incontro con altre culture ed alla salvaguardia dell’individualità. Due gli autori italiani presenti nella micro rassegna teatrale, molto lontani tra loro ma entrambi fortemente influenti sulla cultura letteraria contemporanea: Pier Paolo Pasolini, con due opere filmiche poetiche ed alcuni componimenti, e Virgilio, con la sua opera più celebre. La proiezione all’Astra arena estiva di “Uccellacci e uccellini” e “Teorema”, incrociata con letture degli scritti pasoliniani, letti da Gigi Dall’Aglio, Paolo Bocelli, Tania Rocchetta e Roberto Abbati, porterà al pubblico una testimonianza di un linguaggio poetico per immagini applicato anche a trame sessualmente e socialmente molto forti o a intrecci apparentemente leggeri. Ultimo ma straordinario il contributo di Vittorio Sermonti che in Piazzale S. Francesco leggerà alcuni passi dell’ l’Eneide, in una serata dal titolo Enea non era vergine. Tanto meno sua madre.

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